L’ A V I D I T A’ sacrifica vite umane
Scritto da Alberto Volpe il 30 Maggio 2021
E, sì. Proprio così si deve ‘leggere’ l’ultima tragedia della funivia di Mottarone, in quel di Stresa. A ricondurre a tanta miserevole conclusione sono le confessioni che gli inquirenti su quel fatto di cronaca hanno dovuto raccogliere dai tre indiziati. Risparmiare sulla manutenzione e fare profitti sulla panoramica struttura di trasporto persone che sovrasta il Lago Maggiore. Triste vicenda per quanto riguarda le famiglie delle 14 vite umane “sacrificate” scientemente nella cabinovia. Ma effettivamente miserevole, oltre che grave reato penale, quel comportamento, dettato e scaturito da una avidità di denaro che la dice lunga sulla priorità e finalità che si attribuisce alla moneta in circolazione. Arricchirsi al prezzo di vite umane è da considerarsi un vile e sprezzante comportamento, che evidentemente considera il soggetto, il cittadino, utente di un servizio offerto a pagamento, mezzo da spremere per incrementare le proprie finanze. AVIDITA’, appunto, di denaro, in un contesto sociale e commerciale nel quale esso viene al primo posto, e dunque fine e non strumento di soddisfacimento dei bisogni. Si ripete, dunque, e si conferma ancora con la tragedia di Mottarone quanto si è realizzato con la tragedia del ponte di Genova. Anche in quel tragico evento si è dovuto prendere atto che per risparmiare sulla manutenzione che doveva garantire la sicurezza dei “consumatori” – cittadini, indipendentemente dall’età. Ancora una volta, dunque, la droga-moneta fa passare in secondo piano la preziosità di un diritto alla vita sacrificata per mano di avidi soggetti-impresari. Un sistema mentale, ma non solo, che la dice lunga sul valore che ambienti industriali danno a categorie della socialità. Ma si deve riconoscere che trattasi appunto di un sistema che si è andato consolidando e radicalizzando in quei nordici distretti industriali, dove l’operaio viene usato come meccanismo produttore di denaro, e non sporadicamente “nero”. La Confindustria non ha nulla di che rivedere e pentirsi a seguito di queste, ma anche delle tante morti bianche nei cantieri senza controllo, dove vengono sacrificate vite umane ? Colletti bianchi, verrebbe da replicare il pesante monito indirizzato ai mafiosi sacrileghi, di Papa Woityla, rivedete i valori della vita, con la dignità e la sicurezza che ad esse va assicurata, e per la quale il lavoro come il denaro siano mezzo e non fine e scopo di vita. Quante altre persone, donne,uomini e bambini dovranno essere sacrificati perché si debba mettere un limite alla bramosia da denaro ?